Noi, qui in Tesi & testi, non facciamo nulla di particolarmente speciale o magico. Siamo un piccolo ingranaggio di una catena produttiva che è molto ma molto ma molto più grande di noi. Però quello che facciamo lo facciamo bene. E lo facciamo da un quarto di secolo, anzi un po’ di più.
E oggi lo facciamo in maniera molto diversa rispetto a come lo facevamo nel 1996. Perché il progresso non è tirarsi su le maniche e fare le cose come facevano i nostri genitori: siamo onesti artigiani della parola scritta ma abbiamo anche la pretesa di fare oggi meglio di ieri. Abbiamo assistito – per dire – ai tre eventi dirompenti di cui parla Renato Beninatto: l’avvento dell’email, le memorie di traduzione e Google Translate. Ciascuno di questi fenomeni ha cambiato le regole del gioco; e Tesi & testi è ancora qui.
È un processo lungo. Ci vuole una vita (professionale) intera a saper gestire progetti complessi di traduzione così bene come facciamo oggi.
Eppure la sostanza non è mutata: per intenderci, possiamo dire che traduciamo documenti da una lingua all’altra. Ma in realtà quello che facciamo non è questo: noi agevoliamo i compiti e la vita professionale dei nostri clienti. Noi facciamo fare loro bella figura. Noi togliamo castagne dal fuoco. Noi siamo pompieri.
Quello che facciamo noi lo possono con buona probabilità fare in Italia decine di aziende simili a noi, a prezzi comparabili, con qualità paragonabile, in tempi somiglianti. Ma in parole povere, proprio in estrema sintesi, quello che facciamo è metterci la faccia.
Anzi a dirla tutta questo è il mio vero lavoro: mettere la mia faccia davanti ai nostri progetti. Facendo questo da oltre un quarto di secolo ho capito due o tre cose del nostro mestiere, e lungo la via ho scritto anche un paio di libri sull’argomento, oltre a numerosissimi articoli e interventi a convegni eccetera.
Quindi il punto è questo: noi vendiamo fiducia. Questo è in due parole quello che facciamo. Metterci la faccia.